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Stai per partire per le vacanze e non hai modo di portare con te il tappetino da yoga? No panic! Questa situazione può rivelarsi molto più proficua di quanto tu pensi! Soprattutto se sei  abituato a pensare  che yoga=asana (e basta), questa è un’ottima opportunità per sviluppare il non attaccamento alla pratica fisica e al corpo e per portare lo yoga nella tua vita quotidiana. Come?

Ogni giorno, in vacanza, puoi scegliere vari modi per praticare yoga “off the mat” attraverso semplici esercizi a cui dedicare solo pochi minuti o più momenti della tua giornata. In questa maniera, potrai lavorare su te stesso attraverso lo yoga ogni volta che vorrai, a prescindere da luogo e abbigliamento.
Ecco alcuni spunti quotidiani, ovvero delle tecniche meditative e delle pratiche ispirate agli insegnamenti di Patanjali (il “padre dello yoga”), che possono contribuire alla tua crescita personale anche fuori dal tappetino:

GIORNO 1: DISCONNETTITI. Prima delle vacanze, porta a termine tutti i tuoi compiti, sistema le urgenze e pianifica il lavoro per settembre; poi, quando parti, lascia il lavoro a casa e prova a “scollegarti” per un po’ da tutto: telefono, e-mail, social network. Non c’è bisogno di trasformarsi in eremiti o isolarsi completamente per settimane (qualcuno tra i tuoi cari potrebbe anche preoccuparsi!), ma creare uno stacco netto serve a recuperare un proprio spazio di libertà, talvolta represso o dimenticato, e a ritrovare anche un rapporto più sano e moderato con i mezzi di comunicazione.

GIORNO 2: PERCEPISCI IL TUO RESPIRO. La pratica della percezione del respiro ti aiuta a prendere coscienza dei tuoi schemi respiratori, a rilassare il corpo, calmare la mente e a stare nel momento presente. In vari momenti della giornata, a letto, in spiaggia o anche seduto al bar, prova a portare l’attenzione su come respiri, percepisci se il tuo respiro è fluido e naturale o si blocca, poi senti il movimento dell’addome in fuori e in dentro mentre inspiri ed espiri. Un buon esercizio per allenare la tua capacità di concentrazione e prepararti alla meditazione è contare i respiri: per 12 volte inspira dal naso contando fino a 6/8 ed espira, sempre dal naso, contando di nuovo fino a 6/8, e ogni volta che perdi il conteggio, o senti che la tua mente si distrae, ripeti da capo. Ormai anche le ricerche scientifiche dimostrano che rallentare la respirazione riduce gli ormoni dello stress, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la tensione muscolare, favorendo uno stato di rilassamento, calma e chiarezza di pensiero: respirare bene è già metà vacanza!

GIORNO 3: OSSERVA. Una semplicissima tecnica meditativa consiste nell’osservare: guarda tutto quello che c’è intorno a te, il paesaggio, la natura e le persone (senza fissarle, mi raccomando!), senza esprimere mentalmente giudizi o commenti di valore positivo o negativo. Prova a sviluppare uno sguardo neutro sulle cose, “registrando” ognuna di esse semplicemente per quello che è. Poi con lo stesso atteggiamento prova ad osservare te stesso, i tuoi comportamenti nelle varie situazioni e le tue razioni nei confronti degli altri. Questo  esercizio ti aiuterà piano piano a sviluppare una sorta di distanza dagli aspetti della tua personalità con i quali ti identifichi, a rompere gli schemi di reazione abituali e a conquistare una nuova libertà di scelta su come agire e comportarti.  Chi afferma “Sono fatto così, non posso farci niente!”  non sa ancora che ognuno di noi, se davvero lo vuole, ha la possibilità di cambiare se stesso e la propria vita, a partire da subito!

GIORNO 4: PRATICA LA GRATITUDINE. C’è chi, anche in vacanza, tende a concentrarsi sulle negatività. Un mio amico è campione mondiale di lamentele e al ritorno da qualsiasi viaggio, quando gli chiedi come è andata, è capace di dirti:” Ma guarda, il tempo non è stato un granché, la spiaggia era sempre affollata, il bagno dell’albergo era un po’ piccolo, nei ristoranti si pagava troppo, ma nonostante ciò la Puglia mi è piaciuta!”. Campanilismo a parte (la mia Puglia è bellissima!), allenati ogni giorno, anche in vacanza, ad esprimere la gratitudine, focalizzando la tua mente sulle positività, sulle bellezze del luogo e della natura, sul tempo libero a disposizione, sulla libertà di fare ciò che più ti piace, sulle specialità culinarie del territorio e sulle persone che incontri. A fine giornata, esprimi mentalmente (o scrivi) almeno 5  GRAZIE per ciò che hai visto, provato o ricevuto. Scoprirai che sono proprio le piccole cose a farti sentire più “pieno” e felice.

Giorno 5: APRITI AL NUOVO. Fai qualcosa di nuovo ed insolito: sperimenta un nuovo sport, vai alla scoperta di un nuovo sentiero o assaggia qualcosa che non hai mai mangiato prima. Specie se sei uno di quelli che in gelateria prende sempre il solito cono “doppia panna, cioccolato e nocciola”, prova il brivido di una coppetta mango e maracuja, per dire: potrebbe trasformarsi in un’esperienza rivelatrice! Quando siamo in vacanza e la mente è più rilassata, aprirsi al nuovo è più facile e ci aiuta ad ampliare i nostri orizzonti e a diventare più vitali e curiosi. Aprirsi al nuovo determina in noi anche quel senso di stupore, proprio dei bambini, che ci mantiene giovani ed entusiasti della vita.

Giorno 6: MEDITA. Concediti uno spazio di meditazione, nella forma che ti è più congeniale: seduto in raccoglimento, contemplando la natura, oppure camminando o correndo (per avere una piccola guida su come meditare leggi il post precedente “Yoga in vacanza – sul tappetino”). Scegli la tua attività meditativa e lasciati assorbire, affinché tu possa diventare tutt’uno con essa (ad es. mentre corri, prova a non percepire te stesso nell’atto di correre, ma diventa tutt’uno con la corsa; oppure mentre osservi il mare, perditi con lo sguardo completamente nelle onde, fino a che non senti anche te stesso come parte di quel flusso). Nella meditazione la mente si focalizza su un solo punto  e interrompe  il suo continuo chiacchiericcio, facendoci sperimentare una condizione di silenzio e raccoglimento profondo che porta la pace.

GIORNO 7:  PRATICA LA DEVOZIONE. Nel grigiore delle città, tra palazzi e strade, è più difficile sentirsi connessi alla natura, all’universo e al divino, e ciò influisce negativamente anche sul nostro umore. In vacanza, invece, il contatto con la natura e con gli elementi (terra, acqua, aria, fuoco) favorisce il senso di unione con qualcosa di più grande di noi, con l’energia cosmica, con la sorgente da cui tutto ha avuto origine. Che tu questa Sorgente la chiami Dio, Energia universale o Intelligenza cosmica, poco importa, prova ad aprire il tuo cuore e a percepire l’amore che da essa deriva e che ad essa ti lega. Sentirai una comunione interiore col divino e uno stato di gioia pura che nasce da dentro. Patanjali spiega che la devozione, Ishwara Pranidana, ci conduce verso il nostro vero Sé e verso l’unione con il Tutto, cioè verso lo yoga (yoga=unione). 

Se hai più giorni di vacanza ripeti di nuovo tutti gli esercizi, anche variandone l’ordine, e magari prova a tenere un diario in cui segnare quotidianamente le tue impressioni. Vedrai che questi esercizi non ti faranno mancare troppo la pratica sul tappetino e ti permetteranno anzi di ritornare allo yoga fisico con una consapevolezza nuova, con maggiore concentrazione e profondità. 

Scritto ciò, comincio ad attuare il punto 1: pubblico il post e per un po’ stacco da tutto… oggi cominciano le mie vacanze, ma lo yoga lo porto con me,  sul tappetino e fuori dal tappetino!

Buone vacanze! Ci rivediamo a Settembre!

Namastè,
Francesca