Tempo per sé, tempo sacro
Tempo fa mi è capitato sotto gli occhi un elenco di punti scritti dal Dalai Lama, una sorta di breviario della saggezza, e mi ha colpito in particolare il numero 8, che invita a ritagliarsi ogni giorno uno spazio per stare in solitudine:
1) Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grandi risultati comportano un grande rischio.
2) Quando perdi, non perdere la lezione.
3) Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso. Rispetto per gli altri. Responsabilità per le tue azioni.
4) Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.
5) Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.
6) Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.
7) Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.
8) Trascorri un po’ di tempo da solo ogni giorno.
9) Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.
10) Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.
11) Vivi una buona, onorevole vita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.
12) Un’atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.
13) Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.
14) Condividi la tua conoscenza. E’ un modo di raggiungere l’immortalità.
15) Sii gentile con la Terra.
16) Almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima.
17) Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l’uno dell’altro.
18) Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.
Quanto sappiamo stare davvero da soli con noi stessi, intendo dire senza smartphone, computer, social network, musica, televisore, colleghi, amici, familiari o partner?
Quanto siamo abituati a riempire la nostra vita di suoni, rumori, parole, persone e impegni, al punto tale che il silenzio e il “vuoto” sembrano essere nemici da cui difenderci?
E perché anche quando riusciamo a ritagliarci del tempo per star soli “senza fare niente” (perché istintivamente ne sentiamo il bisogno), subentra spesso un senso di colpa, legato all’idea che invece in quel momento dovremmo fare altro?!
Probabilmente, manca nella civiltà occidentale una sana educazione alla “solitudine”, non nell’accezione negativa che siamo abituati a dare a questa parola, ma nel senso positivo di riuscire a stare bene da soli.
Un grande aiuto in questa direzione ci viene proprio dallo yoga, che ci educa gradualmente ad un rapporto diverso col silenzio, con l’immobilità (oltre che con il movimento), col tempo e con i nostri pensieri…
Ma che sia durante la pratica o meno, se ogni giorno riuscissimo a trovare uno spazio tutto per noi, anche piccolo, per ascoltare il respiro e il battito del cuore, uno spazio per contattare la parte più intima del nostro essere e riscoprire il silenzio interiore oltre il rumorio continuo della mente, la qualità della nostra vita cambierebbe parecchio.
Impareremmo che oltre il caos che ci circonda, dentro di noi esiste sempre la pace, vedremmo chiaramente che ogni problema ha in sé la sua soluzione, torneremmo ad apprezzare le piccole cose, senza darle per scontate, e a percepire la sacralità della vita… Quanta gratitudine, consapevolezza e gioia in più avremmo!
E la scoperta più sorprendente che potremmo fare è che prendersi del tempo per sé di fatto non toglie nulla agli altri, ma al contrario ci nutre da dentro col risultato che poi abbiamo più voglia di dare amore e di condividere spazi con gli altri in maniera sana.
In fondo basta davvero poco per stare bene… basta volerlo, cominciando con le piccole cose, come ritagliarsi appunto uno spazietto di tempo e silenzio per sé ogni giorno!