Anche quest’anno, come ogni quarto giovedì di novembre, negli Stati Uniti si celebra il giorno del Ringraziamento, Thanksgiving, una festività di origine cristiana in cui si ringrazia per tutto quello si è ricevuto nell’anno appena trascorso, riunendosi tra parenti e amici.
Non sarebbe bello anche da noi instituire una Giornata del Grazie, per celebrare tutte le persone care, le cose o i traguardi di cui possiamo gioire? Ancora meglio sarebbe imparare a ringraziare ogni giorno per i doni che riceviamo dalla vita, anche perché, a quanto pare, questo ci aiuterebbe ad essere più felici.
A sostenerlo è la scienza, che dimostra come la gratitudine sia alla base di una maggiore serenità.
Secondo una ricerca fatta nel 2003 da alcuni scienziati statunitensi su un gruppo di studenti, chi si allena ad esprimere quotidianamente pensieri di gratitudine (semplicemente annotando su un diario ogni sera, almeno cinque motivi per cui dire grazie alla vita) ottiene effetti benefici sul sistema immunitario, migliora le prestazioni intellettuali, soffre meno di stress e mal di testa.
Questo studio rispecchia una semplice verità yogica: la nostra mente è come una lente di ingrandimento, che ingrandisce tutto ciò su cui si sofferma. Se ti concentri sugli aspetti negativi della tua esistenza, non farai che rinforzarli e ti sentirai sempre più giù. Se, al contrario, ti alleni a guardare gli aspetti positivi della tua vita, ti sentirai più felice e soddisfatto.
Ciò avviene a causa della neuroplasticità del cervello che, come affermano le neuroscienze, ha la capacità di cambiare forma e trasformarsi, proprio come fanno i muscoli quando li alleni coi pesi!
Infatti, uno studio recente effettuato dal professor David Richardson sulla corteccia cerebrale di un monaco tibetano e di altri volontari dediti a pratiche di meditazione, che includevano compassione e gratitudine, ha messo in luce che questi individui avevano la corteccia prefrontale sinistra (sede delle emozioni positive) più sviluppata della corteccia prefrontale destra (sede della paura e delle emozioni negative).
Quindi, bando ai tacchini ripieni che affolleranno oggi le tavole americane, proviamo ad allenarci quotidianamente alla gratitudine, ricercando tutti i motivi per cui essere riconoscenti verso la vita… basta un grazie per essere più felici!
Francesca